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La vecchia tranvia che collegava il monumento della Certosa di Pavia

Nel 1896, il cavalier Ignazio Maria Giraud presentò una proposta per collegare con una tranvia elettrica la stazione di Certosa di Pavia al Monumento della Certosa. In questo modo si favoriva il turismo e l’attività di Giraud, che nel 1892 aveva ottenuto in concessione alcuni locali dell’abbazia per produrvi liquori con il marchio Gra.Car.

Fu presentato un progetto secondo il quale, partendo dal piazzale della stazione, si sarebbe giunti all’ingresso del monumento costeggiando il muro di cinta dello stesso (sulla sinistra del monumento).

La tranvia era a binario singolo con un raddoppio per gli incrocio e la sua lunghezza era di poco più di un chilometro. Sulla tranvia prestavano servizio due carrozze, acquistate dalla rete tranviaria di Genova, trainate ognuna da un cavallo.

Con la statalizzazione delle ferrovie italiane e la nascita delle Ferrovie dello Stato il progetto si bloccò, per riprendere nel 1909 grazie all’interessamento del cavalier Enrico Maddalena, genero di Giraud e nuovo direttore della fabbrica Gra.Car. Invece di una tranvia elettrica si preferì impiantare una tranvia a cavalli.

I lavori iniziarono nel luglio 1913, e la tranvia fu inaugurata il successivo 1º settembre.

Il tragitto era compiuto in cinque minuti, e si effettuavano dalle tre alle quattro coppie di corse al giorno.

Con lo scoppio della Prima guerra mondiale la tranvia cessò l’attività a causa della requisizione dei cavalli ordinata dal Ministero della Guerra.

Il servizio dei tram a cavalli riprese il 1º marzo 1919 e si pensò di rinnovare la tranvia introducendo mezzi con motore a scoppio. Si contattarono due società, The Motor Royal And Tram Car Company Limited e Arthur Koppel per fornire nuovi rotabili, ma la trattativa non andò a buon fine. Si tentò anche di motorizzare una delle due carrozze a cavalli esistenti con il motore di un autocarro Fiat 18 BL.

La Seconda Guerra Mondiale portò a diminuire le corse della tranvia, che nel 1942 sospese l’attività a causa della requisizione dei cavalli; riottenuto un quadrupede il servizio riprese con orario ridotto, per poi cessare del tutto nel 1944.

I vecchi binari furono rimossi nel 2009.

I due vagoni sono ancora esistenti: uno si trova presso il museo di Volandia nell’aeroporto di Malpensa mentre l’altro si vedere a Certosa di Pavia nel piazzale antistante il Monumento.

Una curiosità: Il biglietto costava 50 centesimi, andata/ritorno.

Nel 2020 la vecchia carrozza è stata donata dalla famiglia Maddalena al Comune di Certosa di Pavia. Speriamo di poterla rivedere presto in tutto il suo splendore originale.

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