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La leggenda sulla chiesa di Lomello, quando il diavolo ci mette lo zampino

Tra Maggio e Aprile, una gita in Lomellina vi consente di ammirare il famoso ‘mare a quadretti’ con le risaie allagate ma è anche l’occasione per visitare alcuni luoghi poco conosciuti.

Tra i punti di maggior interesse artistico c’è la Basilica di Santa Maria Maggiore a Lomello che in Italia è la chiesa con le volte a crociera più antiche (si trovano nelle navate laterali dell’edificio). Si tratta di un classico esempio di stile romanico lombardo e si fa risalire la sua costruzione della chiesa tra il 1025 e il 1040.

La Basilica di Santa Maria si trova su una delle collinette più alte di Lomello. E’ composta da un Battistero a pianta ottagonale, un campanile visibile da ogni punto del paese ed una struttura alquanto insolita: i mattoni che compongono la parte anteriore della chiesa sono disposti in parte normalmente, in parte a lisca di pesce, altri ancora sembrano messi per tappare i buchi strutturali.

La tradizione racconta diverse storie sulla costruzione di questa chiesa, fra cui un’inquietante leggenda. 

La leggenda del Diavolo

Si tramanda che la bella regina dei Longobardi Teodolinda, proprio a Lomello, decise di unirsi in matrimonio con il suo futuro consorte Agilulfo, Duca di Torino. Ma il diavolo, contrario alle nozze, fece di tutto per impedire lo svolgimento delle celebrazioni.

Il giorno prima del lieto evento il diavolo adunò incredibili nubi sul cielo di Lomello, con l’intento di innescare un temporale. Fulmini e saette precipitarono sulla basilica, devastandola completamente.

Appresa la notizia, Teodolinda, raccoltasi in preghiera, supplicò Dio di intervenire in suo aiuto. Fu così che il demonio venne costretto, in una sola notte, a ricostruire una nuova chiesa, così da garantire per il giorno seguente il corretto svolgimento delle nozze. Il diavolo si adoperò nel realizzare una seconda basilica, ma, dato il scarso tempo a disposizione, eresse un edificio “strano” e incompiuto.

Questa leggenda nasce con l’obiettivo, ovviamente, di ricordare l’illustre tradizione longobarda di Lomello, ovvero lo storico matrimonio che si tenne nella cittadina lomellina, e giustificare in maniera romanzesca, l’aspetto “incompleto” che contraddistingue la basilica.