Vai al contenuto

Da Varzi al mare: prepara lo zaino, la tua prossima avventura sta per iniziare

Immagina di lasciare alle spalle le dolci colline dell’Oltrepò Pavese e di affrontare un’avventura che ti porterà, passo dopo passo, fino al respiro salmastro del Mar Ligure.

Non è solo un trekking, ma un vero e proprio viaggio nel tempo lungo un percorso che per secoli è stato la linfa vitale di queste terre: la Via del Sale.

Prima che fosse un cammino per escursionisti, la Via del Sale era una rete di mulattiere vitali, utilizzate per trasportare un bene preziosissimo: il sale.

Dalle coste liguri, questo “oro bianco” risaliva l’Appennino per raggiungere l’entroterra, fino a Pavia, che era uno dei fondaci più importanti per la sua distribuzione in Nord Italia, inclusa Milano.

Non solo sale, ma anche olio, lana, pelli e cuoio viaggiavano su questi sentieri, scambiati con i prodotti dell’entroterra padano come vino e riso. Un crocevia di commerci, culture e fatiche, che ha plasmato il paesaggio e le comunità che vi sorgono.

Il punto di partenza è Varzi, un borgo medievale nell’Alto Oltrepò Pavese, già centro commerciale di grande importanza ai tempi dei Malaspina.

Da qui, il percorso si snoda per circa 90 chilometri, attraversando paesaggi diversi e mozzafiato, e può essere affrontato a piedi o in mountain bike.

Le tappe principali della Via del Sale

  • Tappa 1: Da Varzi a Capanne di Cosola. Questa è spesso considerata la tappa più impegnativa, con un dislivello significativo. Si parte da Varzi (circa 416 m s.l.m.) e si sale verso Capanne di Cosola (intorno ai 1500 m s.l.m.), raggiungendo vette come il Monte Chiappo (1700 m), da cui, nelle giornate limpide, si può già scorgere il mare. Un tratto che mette alla prova la resistenza, ma che regala viste spettacolari che spaziano dalla Pianura Padana alle Alpi e al Mar Ligure.
  • Tappa 2: Da Capanne di Cosola a Torriglia. Si prosegue tra boschi incantati e altopiani, con tratti che offrono giochi di luce unici. Il percorso attraversa piccoli abitati e sale verso cime come il Monte Cavalmurone, prima di scendere verso Torriglia, un antico borgo ligure.
  • Tappa 3: Da Torriglia a Uscio. Avvicinandosi al mare, il cammino diventa prevalentemente in discesa, immergendosi in una fitta vegetazione. Questo tratto offre scorci sempre più aperti sul Mar Ligure, preannunciando la meta finale.
  • Tappa 4: Da Uscio a Portofino (o Recco/San Fruttuoso). L’ultima tappa è la più appagante, culminando con l’arrivo sulla costa ligure. Si scende dall’Appennino per raggiungere località iconiche come Portofino, Camogli o Recco, dove il profumo del mare e la vista delle onde ripagano ogni fatica.

Abbiamo contattato una guida professionista cresciuta nel CAI di Voghera che organizza e accompagna (tra aprile e giugno) chi non vuole affrontare da solo questo suggestivo itinerario anche perché la ricettività sul percorso è piuttosto limitata.

Solitamente la via si può fare in tre o quattro giorni – ci racconta la guida –  sono circa 20-24 km al giorno (7 ore circa di cammino al giorno). Consiglio di testare prima la propria resistenza con 6 ore di cammino su un terreno piano. A chi proprio non è abituato a camminare invece lo sconsiglio“.

Il percorso è piuttosto duro nella prima parte mentre più ‘dolce’ nella seconda. 

 La prima tappa è la più impegnativa perché c’è un dislivello importante da Varzi a Capanne di Cosole. Molti decidono di saltarlo: e si può fare tranquillamente. Dopo questo primo tratto, il resto è più tranquillo e non esistono punti pericolosi. Oltretutto è una bella via perché è segnata molto bene“.

Ovviamente la fatica è ripagata da punti panoramici mozzafiato. “Il mare, se è una bella giornata, si vede già dal Monte Chiappo che è la vetta del percorso a 1700 metri“.

La mappa ufficiale del Cai Voghera.