Vai al contenuto

Marchese Adorno: dal vino del Re al Pinot Nero

Produrre vino oggi in Oltrepò Pavese vuole dire anche far conoscere luoghi e segreti che si nascondono dietro ad un’attività che richiede passione e competenza.
E così che abbiamo visitato, a Retorbido nel cuore della Val Staffora, la cantina del Marchese Adorno.

Dalla raccolta in vigna, ormai automatizzata, all’affinamento nelle botti di legno: tutto il percorso del vino sino al suo imbottigliamento ci viene spiegato da Filippo Prè.

I vigneti del Marchese Adorno sono sostanzialmente dislocati in tre aree distinte, nei dintorni di Retorbido, dove i pendii raggiungono altezze vicine ai 400 metri.
“Abbiamo tre zone di vigneto – ci spiega Filippo – una con terreno argilloso, una limo argilloso e la terza più alta con terreno gessoso calcareo“.

Su questi più alti arriviamo con un fuoristrada.
La vista che si gode è spettacolare come la qualità del Pinot Nero (ora in fase di germogliamento) che nasce da questi terreni.

Proprio il Pinot Nero è il prodotto che può rilanciare il vino dell’Oltrepò sul mercato nazionale e soprattutto internazionale. Il motto? ”Think Pinot Noir, Drink Oltrepò”.

”In Oltrepò ci sono zone ideali come microclima per la vinificazione in rosso del Pinot nero – spiega Filippo – Il Pinot nero è un prodotto che può fare bene anche all’estero. In più in alcune aziende virtuose come la nostra ci facciamo seguire nei processi da enologi della Borgogna per dare un respiro internazionale ai nostri prodotti”.

Ma insieme ai prodotti anche il territorio deve essere un valore. E infatti l’enoturismo è una parte importante di questa azienda.

Insieme alla visita guidata, vi consigliamo di percorre (a piedi o i bici) il percorso naturalistico predisposto all’interno dei terreni della Azienda Marchese Adorno.

La passeggiata vi porterà fino alla “vigna Del Re”, luogo della leggenda di Bertoldo.
Si narra infatti che Bertoldo coltivasse l’uva per produrre il vino per il Re dei Longobardi Alboino.

Da qui potrete raggiungere punti panoramici unici che potrete ammirare stando seduti sulle tante panchine lungo il percorso.

E’ questo l’Oltrepò che piace a Quatarob e che vi invitiamo a conoscere.
(Foto fonte Facebook)