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Neurochirurgia San Matteo: arriva un nuovissimo microscopio chirurgico

Dal 30 luglio 2018 è a disposizione dei neurochirurghi un nuovissimo microscopio chirurgico.

Il nome di battesimo del più evoluto strumento nel campo della microchirurgia è Kinevo 900.
Permetterà di realizzare interventi neurochirurgici a trecentosessanta gradi, con minore invasività e migliori risultati nel trattamento di tutte le patologie attinenti a questo specifico settore della chirurgia.

Si tratta della più moderna e innovativa strumentazione di questo genere esistente sul mercato delle nuove tecnologie. E’ il primo microscopio del genere acquisito in un ospedale della regione Lombardia (in Italia è presente solo in altre 7 strutture ospedaliere).

L’investimento del Policlinico San Matteo è stato di 385mila euro.

Il dispositivo racchiude in una unica soluzione tecnologica tre funzioni: quella di microscopio operatorio, di esoscopio e di endoscopio.

La prima è particolarmente innovativa: “Si tratta di un microscopio robotizzato – spiega il Renato Galzio, primario della Neurochirurgia San Matteo – che permette all’operatore di mantenere costantemente la direzione di visione e la messa a fuoco rispetto al target chirurgico, pur muovendo il corpo ottico liberamente nello spazio. Questa funzione riduce i tempi di intervento e aumenta la precisione di lavoro. Inoltre, lo strumento è in grado di memorizzare molteplici punti focali”.

Le caratteristiche dello strumento consentono di trattare con maggior accuratezza e precisione lesioni, tumorali e non, del sistema nervoso.

“L’apparecchiatura – aggiunge lo specialista del San Matteo – è fornita di un modulo incorporato che permette l’analisi semi-quantitativa e qualitativa del flusso sanguigno dei vasi, anche di quelli più piccoli, di dimensioni millimetriche, contribuendo ad evitare complicanze post chirurgiche.”

Grazie alla funzione integrata di endoscopio utilizzato in assistenza alla micro neurochirurgia, continua Galzio, “E’ possibile visionare aree localizzate in profondità, nascoste da strutture superficiali. Nel caso in cui – spiega – il neurochirurgo debba asportare un tumore cerebrale in profondità, questa funzione consente di limitare la manipolazione delle strutture cranico-encefaliche e di realizzare l’operazione con minore invasività.”

La nuova apparecchiatura chirurgica consentirà una visione microscopica ed endoscopica sia su un monitor integrato che direttamente nei binoculari. Ciò comporta anche una riduzione dei tempi operatori.

La terza funzione, quella di esoscopio e permette una visione in 3D del campo operatorio in apposito monitor: “E’ una funzione particolarmente preziosa nel trattamento chirurgico di tumori midollari e delle lesioni anche degenerative del rachide.”

Il Direttore Galzio prevede l’utilizzo del nuovo microscopio operatorio in almeno 300 interventi all’anno.

Il salto di qualità della Neurochirurgia San Matteo è significativo ed è confermato anche dalle parole di grande soddisfazione del Direttore Generale: “Con questa strumentazione – dice Nunzio Del Sorboil nostro ospedale fa un ulteriore salto tecnologico che consolida la sua eccellenza: ai pazienti saranno assicurate prestazioni di assoluta precisione e, verosimilmente potremo consentirci uno sviluppo di nuove tecniche chirurgiche.”