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I segreti dell’Idroscalo di Pavia: 4 curiosità che pochi conoscono

Domenica 29 aprile, abbiamo partecipato alla visita guidata dell’ex Idroscalo Pavia organizzata all’associazione Decumano Est, in concomitanza con la mostra Urbex Rewind di Marcella Milani al Castello Visconteo.

La visita ci ha permesso di scoprire qualche curiosità in più su questa struttura di fronte al Bivio Vela che domina il Ticino.

Il primo volo

Il 1 aprile 1926 ci fu il primo volo inaugurale da Torino a Trieste. Gli idrovolanti non potevano percorrere lunghe distanze e il volo di 500 km prevedeva le soste a Pavia e Venezia. Per completare la tratta da Torino e Trieste erano necessarie cinque ore di volo. A Pavia era prevista una sosta per il rifornimento e per il ristoro dei passeggeri.
Quello di Pavia era uno dei 27 idroporti presenti in Italia prima della seconda guerra mondiale e allora gli idrovolanti erano mezzi privilegiati anche per azioni belliche.

Chi ha costruito l’Idroscalo

L’architetto che ha progettato l’Idroscalo è uno istriano, Giuseppe Pagano Pogatschnig. La struttura dell’idroscalo era relativamente semplice e consisteva in un hangar con finestre sui tre lati edificato su piloni in cemento armato poggianti sul greto del fiume. L’attracco degli idrovolanti avveniva al termine degli scivoli che consentivano le operazioni di sbarco e imbarco dei passeggeri

E’ ancora visibile il numero civico 51 cosa che indica come fosse perfettamente identificato a Pavia dal 1926 al 1942.

Numero civico 51 dell’Idroscalo.

Quanto costava un biglietto

Sull’idrovolante c’era spazio solo per 5 persone e il biglietto costava dalle 350 alle 375 lire. Era un costo altissimo, pari ad uno stipendio mensile dell’epoca. Le cabine non erano pressurizzate e ai passeggeri venivano consegnate acqua calda, coperte di lana e ovatta per le orecchie per attutire il rumore.

Il progetto futuro

L’idroscalo Pavia rimase in funzione fino al 1942. Dal 1981, fu abbandonato definitivamente. Dopo un parziale recupero nel 1992, la struttura fu acquistata da privati nel 1999. Dopo un lento degrado, grazie al progetto dell’architetto Marabelli, nel novembre 2017 ottiene il via libera dalla Commissione Paesaggio per la riqualificazione della struttura.