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Il segreto di Palazzo Botta, cosa sono davvero i due strani Minareti pavesi

Tra i vicoli di Pavia, può capitare di scoprire un dettaglio inaspettato: due minareti che si ergono in perfetto stile arabeggiante. È importante non confonderli con le altrettanto celebri torri che caratterizzano il panorama della città.

Siamo in Piazza Botta, di fronte all’imponente Palazzo Botta-Adorno.

Questa sontuosa abitazione privata settecentesca è stata, a partire dall’Ottocento, la prestigiosa sede degli Istituti Scientifici dell’Università di Pavia.

I minareti si innalzano in corrispondenza delle due grandi aule a emiciclo. Aggiunti durante gli interventi ottocenteschi sull’edificio, sono rimasti attivi finché gli Istituti Scientifici dell’Università hanno avuto sede a Palazzo Botta. 

Ma quale era la loro vera funzione? Lungi dall’essere elementi religiosi, questi due strani “matitoni” esercitavano la funzione di aspiratori per i laboratori, le sale settorie e le aule didattiche. Un’ingegnosa soluzione architettonica per garantire la ventilazione in ambienti che richiedevano un’adeguata aerazione per le attività scientifiche e di ricerca.

I balconcini che coronano queste “ciminiere” non sono meramente decorativi; essi camuffano, con la suggestiva decorazione della Rosa dei Venti, i fori di aspirazione.

Curiosamente, questi “minareti” non sono raggiungibili direttamente da scale interne. In caso di ispezione, infatti, esistono soltanto dei pioli di ferro all’interno del condotto, a testimonianza della loro natura puramente funzionale.

Oggi, i minareti di Piazza Botta non svolgono più alcuna funzione pratica. Tuttavia, rimangono un elemento architettonico assai curioso e originale, aggiungendo un tocco inaspettato allo skyline della città. Una vera chicca da scoprire durante una passeggiata pavese.

Attualmente, il palazzo ospita gli uffici e Kosmos – Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia.