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Il Fraschini, storia e curiosità dell’elegante Teatro pavese

Il teatro di Pavia fu fondato a metà del Settecento da quattro esponenti dell’aristocrazia pavese che vollero donare alla propria città un’elegante sala per rappresentazioni musicali e giochi di società.

Il progetto fu commissionato al più famoso architetto e scenografo dell’epoca, Antonio Galli Bibiena.

Il nome originario del Fraschini fu “Teatro dei quattro Cavalieri”. Nel vestibolo è ancora presente una lapide che riporta i nomi dei 4 fondatori del Teatro: il marchese Francesco Gambarana, il conte Luigi Bellingeri Provera, il conte Pio Bellisomi e il marchese Giuseppe Giorgi di Vistarino.

Dopo un secolo la Società rischiò il fallimento e di conseguenza la chiusura del teatro. Per evitare che ciò accadesse, il Comune di Pavia entrò in proprietà dell’edificio.

Nel novembre del 1869, il Comune di Pavia lo intitolò al notissimo tenore Gaetano Fraschini, morto a Napoli il 23 maggio 1887.

Durante una recente visita guidata a Teatro abbiamo potuto approfondire la conoscenza dello storico teatro pavese.

4 cose che ci hanno incuriosito di più:

  1. I palchi si suddividono in tre ordini caratterizzati da colonne con capitelli di diverso stile: Dorico, Ionico e i più preziosi in stile Corinzio al terzo ordine.
  2. Nel 700 e nell’800 i nobili avevano la possibilità di acquistare dei palchi e di personalizzarli con dipinti e oggetti di un lusso a vari livelli, a seconda delle possibilità. Dietro ai palchi erano presenti dei “camerini” adibiti ad uso privato, dove si svolgevano anche cene e giochi di società. Lo testimonia la presenza di un forno ancora ben visibile.
  3. La struttura del teatro fu realizzata in muratura e non in legno, materiale che favoriva le sonorità ma fortemente infiammabile. Per migliorare l’acustica sotto al pavimento in legno della platea, fu inserito uno spazio vuoto di 80 cm che fungesse da cassa armonica. Provare per credere, è sufficiente picchiare i piedi per sentirne il rimbombo.
  4. Nel 700 i posti in platea erano quelli più convenienti, riservati alle persone meno abbienti. Sul soffitto centrale del teatro era posizionato un enorme candelabro e la cera bollente colava sulle teste di chi stava seduto sotto, inoltre i nobili erano soliti gettare dai palchi avanzi di cibo.

Un’ultima curiosità. Sapete perché prima di ogni spettacolo gli attori urlano in modo scaramantico: merda, merda, merda?

Questa espressione risale al XVIII secolo quando la gente si recava alle prime in carrozza. Se gli escrementi lasciati dai cavalli sulla strada antistante al teatro erano abbondanti, significava la presenza di moltissima gente e lo spettacolo sarebbe stato un successo.

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