Nel territorio del Brallo Pregola si trova una preziosa ricchezza da valorizzare per il territorio e per l’ambiente. Stiamo parlando dei boschi secolari di castagni
Questi alberi furono impiantati sugli Appennini durante il Medioevo al posto delle querce. I castagni divennero allora una fonte di sostentamento e di ricchezza, al punto che il castagno era chiamato anche albero del pane.
Nel ‘700, con la diffusione di mais e patata, le superfici a castagneto diminuirono. Nelle regioni collinari però il castagno aveva ormai acquistato una importanza che non avrebbe più perso fino all’età industriale avanzata. Oggi le castagne ed i marroni rappresentano una specialità culinaria, che abbina la qualità del prodotto al gusto della tradizione.
Nei boschi della frazione Ponti, nel comune di Brallo di Pregola, si trovano esemplari unici per dimensioni e forme, da assumere quasi sembianze umane. Una pianta secolare raggiunge una circonferenza di 580 cm per 10 metri di altezza (età stimata 600 anni).
A pochi metri di distanza troviamo l’albero con la circonferenza più ampia di tutta la provincia di Pavia (età stimata 800 – 900 anni).
In località Bralello, lungo il Sentiero dei Briganti, troviamo diversi esemplari dalle dimensioni variabili, tra i 500 e 800 cm di circonferenza, altezza fra i 14 e 22 metri (età stimata 400 – 800 anni).
Purtroppo molti castagni si trovano in condizioni precarie per l’incuria del tempo e dell’uomo, si sta facendo il possibile affinché questo patrimonio della natura non vada perduto.