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Come morì Sant’Agostino, dal suo ultimo viaggio al riposo eterno a Pavia

Agostino d’Ippona, una delle figure più influenti del cristianesimo, filosofo e teologo di straordinaria profondità, non concluse la sua esistenza in un periodo di pace e serenità.

Gli ultimi anni della sua vita furono segnati da un evento storico di portata epocale che gettò un’ombra cupa sulla sua amata Hippo Regius (Ippona) e su tutto l’Impero Romano d’Occidente: l’invasione vandalica.

Era l’anno 430 d.C. quando le orde vandale, guidate dal loro re Genserico, cinsero d’assedio la città costiera di Ippona, nell’attuale Algeria.

Agostino, già anziano e malato, si trovava all’interno delle mura, consumato dalla preoccupazione per il destino della sua comunità e della fede cristiana in quelle terre tormentate.

Le fonti storiche non ci forniscono un resoconto dettagliato degli ultimi giorni di Agostino. Tuttavia, sappiamo che egli continuò a svolgere il suo ministero episcopale anche durante l’assedio, confortando i fedeli, esortandoli alla preghiera e alla perseveranza nella fede.

La sua mente acuta e la sua fervente spiritualità rimasero vive fino alla fine.

Secondo la testimonianza del suo biografo Possidio, Agostino trascorse gli ultimi giorni della sua vita in preghiera e meditazione sui Salmi penitenziali.

Consapevole dell’imminente fine e del caos che incombeva sulla città, sembra che Agostino abbia cercato conforto e preparazione spirituale nel dialogo con Dio.

La malattia che lo affliggeva da tempo si acuì durante il lungo e difficile assedio. La tensione, la paura e le privazioni contribuirono a minare ulteriormente la sua fragile salute.

Dopo tre mesi di assedio, il 28 agosto del 430 d.C., Agostino spirò all’età di 75 anni.

Dopo la sua morte, il suo corpo fu custodito con grande rispetto. Con il passare degli anni e le invasioni barbariche, le sue reliquie furono spostate più volte per proteggerle.

Alla fine, nel VII secolo, i resti di Sant’Agostino arrivarono a Pavia, in Italia, grazie al re longobardo Liutprando. Oggi, le sue spoglie si trovano nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, dove sono ancora meta di pellegrinaggi e visite da parte di fedeli e studiosi.

La presenza di Sant’Agostino a Pavia è un legame speciale tra la città e uno dei più grandi santi e filosofi della storia.

Chi visita la basilica può sentire il peso della storia e la forza di un pensiero che, dopo tanti secoli, parla ancora al cuore dell’uomo.