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Conche del Naviglio Pavese: reale invenzione di Leonardo?

Il Naviglio Pavese è lungo 33 chilometri e collega la Darsena di Milano a Pavia.

I lavori di scavo del naviglio iniziarono nel 1812 sotto il Regno d’Italia di Napoleone e l’inaugurazione ufficiale si tenne nel 1819 sotto il regno austriaco del Lombardo – Veneto.

Inizialmente il canale ebbe anche una funzione di trasporto delle merci e resto in attività dal 1880 al 1936. Oggi mantiene solamente la funzione di irrigazione per i vicini campi coltivati.

Il dislivello tra la Darsena di porta Ticinese e il Ticino è di 56,6 metri e per renderlo navigabile si rese necessario costruire delle conche (o chiuse) che permettevano alle barche di “salire” o “scendere” grazie a delle cascatelle che riempivano o svuotavano i bacini. 

Lungo il percorso si possono ancora ammirare ben 12 conche. L’ultima conca, visibile ancora a Pavia in zona Confluente, era la più profonda, in modo da potere funzionare sia in regime di massima piena che di estrema magra del Ticino. Dopo quest’ultima conca c’è una Darsena lunga 120 metri e larga 60 che all’epoca della costruzione consentiva l’approdo anche alle più grandi delle navi ai tempi in navigazione sul Po.

Le conche del Naviglio Pavese:

  1. Conchetta
  2. Conca Fallata
  3. Conca di Rozzano
  4. Conca di Moirago
  5. Conca di Casarile
  6. Conca di Nivolto
  7. Conca di Certosa (nella foto)
  8. Conca del Cassinino
  9. Conca di Porta Cairoli
  10. Conca del Poligono
  11. Biconca di Porta Garibaldi
  12. Biconca del Confluente

Le Conche sono state veramente inventate da Leonardo da Vinci?

In realtà Leonardo si limitò ad apportare migliore alle conche che erano già state sviluppate da sconosciuti ingegneri. Di sua invenzione invece le Porte Vinciane, lo sbarramento mobile ad altezza fissa con la peculiarità di chiudersi l’una contro l’altra ottenendo un angolo interno inferiore ai 180° (solitamente pari a 120°), come a realizzare una sorta di punta di una freccia.

Dove va a finire l’acqua dei Navigli?

Il Naviglio Pavese sfocia a Pavia nel Ticino a Pavia (zona Confluente) seguendo l’andamento della antica ‘via postale’.