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Il grande murales davanti al Policlinico, street art dedicata alle donne

Mercoledì 5 giugno 2024, è stato svelato di fronte al Policlinico San Matteo un murales ispirato a Sant’Agata per sensibilizzare le donne del territorio pavese all’adesione agli screening mammografici organizzati.

Raggiunge Pavia la campagna di sensibilizzazione di Europa Donna Italia per l’adesione allo screening mammografico. Il murales raffigura una reinterpretazione contemporanea della Santa protettrice della salute del seno femminile, realizzato nell’ambito del progetto “Ogni seno ha una storia, lo screening te la può raccontare”.

Il murales, reso possibile grazie alla collaborazione della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, dell’Agenzia di Tutela della Salute (ATS Pavia), dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST Pavia) e dell’Associazione Ados Pavia, è stato realizzato dall’artista KayOne – alias Marco Mantovani – di Stradedarts-Urban Gallery Milano.

I murales nell’ambito della campagna nazionale “Ogni seno ha una storia. Lo screening te la può raccontare”, si stanno moltiplicando nei capoluoghi: il primo è stato realizzato a Foggia all’inizio del 2023, a cui sono seguite le città di Milano, Bergamo, Brescia, Mantova, Roma e ora anche a Pavia.

I dati relativi alla partecipazione agli screening mammografici organizzati mostrano un’adesione ancora troppo bassa: a livello nazionale la media si aggira intorno al 50%.

In Lombardia il dato di adesione nel 2022 è 56% e, sebbene sia superiore alla media nazionale, non è una percentuale di cui possiamo accontentarci.

Se il tumore al seno viene diagnosticato in fase iniziale può essere affrontato con maggiore efficacia, maggiori possibilità di cura e probabilità di guarigione elevatissime.

«Questo murales vuole sensibilizzare tutta la Città su una tematica importante come la prevenzione – spiega Alessandro Venturi, Presidente Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo -. Se dopo molti anni, oggi, il tumore al seno è una battaglia che si può vincere è grazie al fatto che, ovviamente, si fa attività di prevenzione e che si è fatta tanta attività di ricerca che ha permesso di gestire questa patologia con una percentuale molto alta di successo».

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