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Mestieri di una volta: l’uomo che aggiustava gli ombrelli

Un tempo, per coloro che non avevano terra da coltivare, era fondamentale imparare un lavoro per  vivere. Le mani erano l’unica cosa che poteva portare un guadagno, bisognava così imparare mestieri utili a quei  tempi. In questo contesto nasce la figura dell’umbrelè.

Un tempo gli ombrelli erano molto  cari e si usuravano spesso. Quando si rompeva una stecca, lo si teneva da parte e si aspettava che passasse l’umbrelè.

L’uomo che aggiustava gli ombrelli girava per le vie a piedi o con un piccolo mezzo, portava sempre con  sé una cassetta degli attrezzi, un seggiolino e quando arrivava si annunciava: “Don, l’è rivà l’umbrelè”. Con pinze, filo di ferro faceva tornare i vecchi ombrelli come nuovi e li rattoppava anche nella parte centrale superiore. Alcuni umbrelè pavesi aggiustavano anche i cappelli.

Fino a qualche anno fa, a Pavia in corso Garibaldi, esisteva ancora la storica bottega di un ombrellaio, la ditta Teresio Pastore che aprì battenti nel 1926 .

(Foto fonte Facebook)

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