Tutti i modi di dire che fanno di te un vero pavese
Ci sono molti detti e modi di dire pavesi legati ai luoghi che hanno fatto la storia di Pavia, alle abitudini e al modus vivendi.
Alcuni modi di dire di noi pavesi non passeranno mai di moda. Gira e rigira, a casa o in pizzeria, in borgo o piazza, da un giovane o da un anziano, si sentiranno sempre pronunciare esclamazioni, imprecazioni, espressioni che sono entrate a far parte del nostro patrimonio genetico. Parlare dialetto non è maleducazione, ma “arte”.
Di seguito e in continuo aggiornamento, i proverbi e i modi di dire pavesi più diffusi, rigorosamente in dialetto:
‘Ciumbi’
Esclamazione di solito bonaria, quasi sempre un’intercalare, come “Ma dai!”, “Accipicchia!”.
‘Tal la’ o ‘tal chi’
Solitamente utilizzato quando si incontra qualcuno che si conosce.
‘Dè’ o ‘né’
Intercalari solitamente utilizzati prima di una frase, per iniziare un discorso.
‘Facia ad tola’
Letteralmente ‘faccia di latta’, riferito a persone sfrontate, dalla faccia tosta.
‘A t’se propri un barlafus”‘
Il termine ‘barlafus’ sta ad indicare cianfrusaglie e ferri vecchi. Nel nostro caso, ‘sei un barlafus’ sta ad indicare una persona di poco valore, su cui non si può fare affidamento.
‘Fa`no l`indian’
‘Non fare l’indiano’ riferito a chi finge di non sentire ciò che gli viene detto.
‘Malnat’
Letteralmente ‘nato male’, questa espressione è solitamente riferita in modo affettuoso ad una persona furba, che è solita fare scherzi.
‘Fa no smorbi’
Letteralmente ‘Non fare il difficile’. Smorbi in dialetto pavese è riferito ad una persona viziata e schizzinosa.
‘Ma va a dà via l’organ’
È un modo gentile per mandare a quel paese qualcuno.
‘Pe´ vönc!’
‘Piedi sporchi’ – vecchio insulto nei confronti dei borghigiani che erano sempre con i piedi in Ticino.
‘Das Ciulas’
‘Sbrigati’
‘La purtà giù la piena
Letteralmente, ‘L’ha portato giù la piena’ del Ticino, riferito a qualcuno che non c´entra niente.
Questa frase è stata ripresa anche in una famosa canzone dei ‘Fiö dla nebbia’
‘Ta ma parat un urluc’
‘Mi sembri un allocco’. L’allocco è un tipo di iccello notturno simile al gufo, che viene preso come esempio per la sua stupidità.
‘LASA BÜI’
Il detto che contraddistingue un pavese DOC, queste due parole che sono alla base della sua filosofia: lascia bollire, nel senso di lasciar perdere.
‘Rusgomat’
Riferito a qualcuno molto brutto, solitamente utilizzato in modo affettivo.
‘Va a sbatat a Canal’
Letteralmente ‘Va a buttarti nel Ticino’ riferito a qualcuno che proprio non lo si sopporta più!
Per ultimo, vi lasciamo con un vecchissimo proverbio sul cittadino pavese, ma non ce la sentiamo di darvi la traduzione!
‘Par cunus un paveš agh vör un an e un meš, e quand at l’é cunusù, at l’ha giamò mis in dal cü.’
Il dialetto fa parte della nostra cultura e va salvaguardato.
Dasciulas’ si dovrebbe scrivere — DAS-CIULAS –PER eviare a coloro che leggono l’effetto trascinamento SCI–in quanto quando lo pronunci percepisci che prima di pronunciare CIULAS —C’è UN attimo di sospensione DAS seguito da CIULAS —-LA SCRITTURA DEVE AGEVOLARE LA LETTURA riportando il corretto suono fonetico della parola– scusate l’intervento–ma tant’è–grazie per il vostro lavoro di informazione—Roberto Barbieri
Ti chiami Roberto? E io mi cjhiamo Roberta Barbieri e sono nata a Saronno ma vivevo a Pavia e comunque grazie per il tuo intervento.
Che disastar! Ghe tut i galin in mes ai pulastar!
Tal la’ e tal chi e la sa bui
Tal la’ o ‘tal chi’
Mola la pola…lascia andare la tacchina…nel senso di datti una mossa
La pecola, la pel dal cu c’la sa scola detto per chi non ha voglia di fare niente
Ar do un Meleto! T’am cocat pü
Da dove arriva ” al sta in burg”
Significa ‘una persona che abita in Borgo’ 😉
Si ma il significato è “mettersi in condizione di nn prendere decisioni”. Perché nel 1848 era terra piemontese? E quindi non era considerata Pavia? È da qui il significato che ha nel nostro dialetto?
Ho capito ma l’ultima è troppo volgare ???
no il Borgo era Pavia : Travacò era in Piemonte . Sa disa anca vat a trà a Canal . Peri borghigiani il Ticino è Tzei
I borghigiani dicono “mei sto in Burg” perché abitano in Borgo. I pavesi lo dicono con un altro significato. Quando ti chiedono un parere su qualche fatto avvenuto in città e tu non ti vuoi compromettere, dici : “Mi sto in Burg”. Mentendo ovviamente dici di essere all’oscuro del fatto perché abiti di là dal ponte. Come dire mi faccio gli affari miei.
Ps. Notare la differenza tra il mi pavese e il mei burgsan
i sonan chi e i balan in burg !
Ho tirà in pè vün bità giù che significa che non ho concluso niente
Mia mamma nata a Pavia e cresciuta nella provincia, usava la parola “tarlecca” per una macchia di sporco o uno schizzo di sporco. La conoscete? Era usata? Anch’io la uso quando parlo da sola e vedo le macchie sullo schermo del computer e mi dico “ ma guarda che tarlecche”.