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Pavia, già effettuati i primi 50 vaccini anti-Covid al San Matteo


Il 27 dicembre anche in Italia è stato il V-Day, il primo giorno per la vaccinazione anti-Covid con le prime somministrazioni del vaccino Pfizer-BioNTech. La data è europea, una scelta significativa come simbolo di una battaglia dell’Europa unita contro il virus.

A distribuire le dosi del medicinale, che nei primi due-tre mesi saranno somministrate a chiamata, sarà l’esercito. Dal Belgio, più precisamente dal sito produttivo di Puurs, l’esercito preleverà i vaccini per distribuirli in tutte le Regioni.

Le dosi del vaccino dovranno essere conservate in appositi freezer alla temperatura di meno 70 gradi. “Il nostro vaccino può stare due ore a temperatura ambiente“, ha spiegato Valentina Marino, direttore medico Pfizer Italia.

Delle circa diecimila dosi di vaccino Pfizer-BioNTech in arrivo nel nostro paese, circa 1600 sono state destinate alla Lombardia. Sono state circa 50 le dosi destinate a Pavia con gli operatori sanitari che sono stati tra i primi a riceverlo.

Tra loro anche il Prof. Raffaele Bruno, infettivologo e direttore del reparto di malattie infettive presso il San Matteo di Pavia. Bruno, insieme al suo staff, è da febbraio in prima linea nella lotta al Coronavirus e colui che ha salvato la vita a Mattia, il paziente uno.

L’obiettivo è quello di vaccinare oltre ventimila pavesi entro fine gennaio. L’Ospedale San Matteo possiede già un frigorifero e ne acquisterà altri due per conservare le dosi dei vaccini a -75 gradi.

Un freezer con queste caratteristiche è presente anche all’ospedale di Vigevano e si sta attrezzando per ampliare la dotazione anche all’ospedale di Voghera. Il piano prevede che Asst Pavia utilizzi anche squadre con mezzi mobili per le vaccinazioni nelle Rsa. Così come per i test dei tamponi, saranno organizzate, in accordo con Comuni e Provincia, tensostrutture in aree esterne per le vaccinazioni di massa.

Come viene somministrato il vaccino?

Il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) viene somministrato in due iniezioni, solitamente nel muscolo della parte superiore del braccio, a distanza di almeno 21 giorni l’una dall’altra.

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