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La ricetta del ‘Ragò’, la rivisitazione pavese della tradizionale Cassoeula

La Cassoeula lombarda, prevede diverse varianti. Anche il territorio pavese ha la sua versione che prende il nome di ragò.

Nella versione oltrepadana della Cassoeula si trovano solo le puntine, una “versione light” quindi della tradizionale cassoeula milanese. C’è chi aggiunge anche i piedini del maiale.. de gustibus.

In Lomellina si cucina anche il Ragò d’òca dove, al posto del maiale, troviamo questo simpatico volatile. Noi riportiamo la ricetta del Ragò con il maiale. Da gustare rigorosamente accompagnato da polenta!

La ricetta del Ragò

  • Costine di maiale (800 g)
  • Verza (1,5 kg)
  • 1 cipolla
  • Passata di pomodoro (q.b.)
  • Alloro (q.b.)
  • Sale (q.b.)
  • Olio (q.b.)

In una casseruola bassa fate sciogliere il burro, rosolate un po’ di cipolla e aggiungete le costine con le foglie di alloro e fate rosolare.

Sfogliate la verza, lavatela, tagliuzzatela grossolanamente con un coltello e unitela alle costine. Aggiungete anche un cucchiaio di passata di pomodoro.
Coprite il tegame e cuocete per due ore circa, bagnando con del brodo. Ideale è utilizzare sempre un cucchiaio di legno.

Da servire con la polenta!

Quale vino abbinare
Il sommelier pavese Carlo Aguzzi consiglia di abbinare un piatto di ragó ad un rosso di buon corpo come un Barbera di Alba o un Barbacarlo o un rosso dell’Oltrepò Pavese. Si può anche osare con uno spumante metodo classico dell’ Oltrepò a base pinot nero. L’effervescenza delle bollicine contribuisce a sgrassare la tendenza “untuosa” del piatto .

Un segreto di mia nonna

Mia nonna mi diceva sempre che se la verza prendeva un po’ di brina notturna era meglio perché diventava più croccante!