Da Santa Rita a Dante, 4 cose da sapere su San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia
San Pietro in Ciel d’Oro è una delle più antiche chiese di Pavia. Si tratta di un mirabile esempio di architettura romanica lombarda considerato, con San Michele, il più importante monumento religioso medievale della città.
Santa Rita
Nell’abside a destra c’è la Cappella di S. Rita da Cascia, detta santa degli impossibili, molto venerata dai fedeli a Pavia.
La pala d’altare e il paliotto in marmo con vari episodi della sua vita, su disegno dell’architetto Emilio Carlo Aschieri (1938), fu eseguita nel 1940 dallo scultore pavese Giovanni Scapolla. Davanti all’altare di S. Rita c’è un prezioso frammento di mosaico pavimentale romanico, datato alla fine dell’XI secolo, ritrovato nel 1885 e riportato a vista nella sua totalità e restaurato nel 2006.
Santa Rita per Pavia è come se fosse un’altra patrona. La festa di Santa Rita venne celebrata per la prima volta a Pavia nel 1930. La piazza San Pietro in Ciel d’Oro si riempie di bancarelle e la basilica apre le porte ai fedeli in arrivo da tutta la provincia.
Durante la festa si svolge il rito forse più caro ai pavesi, ossia la benedizione delle rose.
Urna di Sant’Agostino
I resti del corpo di S. Agostino sono collocati dal 1900 sotto l’altare che fa da basamento all’Arca di marmo del XIV secolo.
L’urna di cristallo e bronzo dorato è inserita dentro l’urna argentea originaria, prezioso manufatto di oreficeria longobarda dell’VIII secolo; venne fatta eseguire dal re Liutprando quando nel 722 circa il Corpo di S. Agostino fu traslato a Pavia. .
Tomba di Liutprando
Fu Liutprando, re dal 712 al 744 d.C., a comprare dai Saraceni con un’ingente somma il Corpo del Santo Padre Agostino e lo fece trasportare via mare da Cagliari a Genova, e poi fu lui stesso con la sua corte e il suo esercito ad andare incontro a Savignone (GE) alle sacre Reliquie e per la via del sale, con varie tappe tra cui Voghera, Casei Gerola, l’attraversamento del Po e del Ticino, sino a trasportarle fino a Pavia alla capitale del regno.
Liutprando fece deporre il Corpo di S. Agostino nella chiesa già esistente di S. Pietro in Ciel d’Oro e dotò l’attiguo Monastero, affidato ai benedettini, di beni economici cospicui.
Alla sua morte Liutprando fu sepolto a Pavia nella chiesa di S. Adriano, ma Ulrico, abate di Ciel d’Oro dal 1169 al 1193, ne fece la traslazione in questa basilica, della quale il re si era reso così benemerito.
La citazione di Dante
Sulla facciata della Basilica una lapide riproduce la terzina di Dante Alighieri “Lo corpo ond’ella fu cacciata giace giuso in ciel d’auro Ed essa da martiro e da esilio venne a questa pace” (Par. X,127-129).
Il sommo poeta fa riferimento alla sepoltura del filosofo romano Severino Boezio, qui fatto uccidere dal re ostrogoto Teodorico e sulla cui tomba sorse la Basilica paleocristiana di S. Pietro in Ciel d’Oro, così chiamata a causa della cupola interna tutta dorata.
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