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Palazzo Carminali Bottigella: la prestigiosa dimora rinascimentale di Pavia

Camminando in Corso Cavour davanti al Tribunale possiamo ammirare uno splendido palazzo di mattoncini  a vista che attira sempre l’attenzione anche di molti turisti. Si tratta di Palazzo Carminali Bottigella, edificato dall’antica famiglia pavese dei Beccaria.

La struttura originaria di epoca sforzesca risale all’ottavo-nono decennio del XV secolo. La facciata, che conserva le originali decorazioni in cotto, costituisce una delle maggiori testimonianze di edilizia civile di epoca rinascimentale a Pavia.

L’intitolazione corrente del palazzo deriva dal nome delle due potenti famiglie patrizie, i Carminali e i Bottigella, che in epoche differenti diventano proprietarie della dimora.

Il palazzo fu acquistato dai Carminali, una famiglia di nobili mercanti di origine bergamasca, presente in città da metà del 1500. I Carminali trasferirono qui la loro abitazione dalla precedente dimora in Piazza Vittoria vicino alla Chiesa di Santa Maria Gualtieri. La data dell’acquisto 1696 è ricordata al di sotto del putto posto a metà dello scalone d’onore interno.

Infine fu acquistato da Baldassarre, esponente dell’importante famiglia Bottigella, verso la fine del XVIII secolo. I Bottigella sono una delle più antiche famiglie della città, citata per la prima volta in un testo del 1181. Circa la sua costruzione, sono stati ipotizzate attribuzioni al Bramante e all’Amadeo.

I lavori per la costruzione dell’edificio furono comunque diretti da Martino Fugazza. La facciata prospiciente Corso Cavour si presenta interamente in laterizio.

Sono in discreto stato di conservazione le decorazioni in cotto, di raffinata fattura, dai classici motivi rinascimentali.

Come è suddiviso

Il piano terreno è suddiviso da cinque lesene, che poggiano su una zoccolatura di poco aggettante, e terminano con capitelli in pietra grigia, che presentano una minuta e fantasiosa lavorazione differente in ciascun esemplare.

Due delle finestre al pian terreno conservano una cornice classicheggiante, sormontata da una decorazione con fauni e bucrani. Fra il primo e il secondo piano si stende il fascione marcapiano, con rilievi a motivi vegetali, chimere e pregevoli profili virili. Su di essa poggiano elaborate candelabre, in corrispondenza delle paraste del primo piano.

Negli anni trenta l’area a giardino era stata completamente snaturata con l’inserimento di un complesso adibito a cinema e teatro, attualmente abbattuto.

Il palazzo oggi ospita oggi l’Associazione Commercianti della Provincia di Pavia.

(FONTE: WIKIPEDIA)

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