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Riapre l’Ospedale Milano Fiera: anche infermieri e rianimatori dal San Matteo di Pavia

La pandemia di Coronavirus fa sempre più paura a Milano e in Lombardia.

Nella giornata di giovedì 22 ottobre 2020 è stata superata la soglia critica dei 150 ricoveri in terapia intensiva. Regione Lombardia ha deciso di riaprire l’Ospedale in Fiera a Milano, costruito in tempi record a marzo col contributo di diversi privati (tra questi anche Silvio Berlusconi che donò dieci milioni di euro).

Le complesse caratteristiche dei pazienti che verranno ricoverati in questa struttura e in quella allestita presso la Fiera di Bergamo, richiedono un’assistenza clinica molto particolare e sofisticata. Per questo, nell’attuazione di questo progetto saranno coinvolti gli operatori degli ospedali Hub della Lombardia.

All’Ospedale in Fiera di Milano verranno attivati i primi 153 posti letto per cure intensive suddivisi in 4 moduli da 14 posti, 3 da 16 posti e 7 da 7 posti. 

Dal 23 Ottobre, la struttura potrà accogliere i primi 6 pazienti, grazie anche al contributo del personale medico del San Matteo di Pavia. Nella pratica saranno circa 40 infermieri e oltre 10 medici anestesisti-rianimatori ad alternarsi nei turni di lavoro.

Sull’apertura dell’ospedale in Fiera, Attilio Fontana (presidente della Regione Lombardia) ha detto: “Avrei voluto continuare ad averlo lì come una garanzia, una ruota di scorta. Purtroppo invece siamo arrivati al punto in cui dobbiamo farlo riaprire per consentire di allentare la pressione sugli altri ospedali. E’ una necessità assoluta“.

Del resto la situazione attuale è critica e sull’emergenza sanitaria in corso il virologo Massimo Galli è stato molto chiaro: ”A marzo temevo la battaglia di Milano – ha detto il direttore di malattie infettive del Sacco – ma fu evitata dal lockdown, adesso stiamo per averla e i prossimi 15-20 giorni saranno decisivi“.

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